Mancava un anno all’unità d’Italia e già Cleto Chiarli aveva le idee chiare; la sua osteria andava bene e grandi soddisfazioni arrivavano anche dal Lambrusco che produceva per gli avventori. Presto il successo lo spinse a lasciare l’attività di ristoratore per diventare produttore di vino a tempo pieno.
Così il Lambrusco di Cleto inizio a diffondersi già distinguendosi negli anni eroici dei primi spumanti italiani.
Un eccezionale riconoscimento arrivò quando la Cantina Cleto Chiarli, alla Esposizione Universale di Parigi del 1900 visitata da oltre 50 milioni di persone, conquistò la “Mention Honorable”, premio di grande valore ancor più perché ottenuto in terra di bevitori di Champagne.