Ora l’azienda è gestita dai figli di Anselmo, Giovanni e Giorgio, che, nel 1946, dopo avere completato la ricostruzione dello stabilimento riprendono l’attività della Chiarli interrotta per oltre 2 anni. Sulla scia dell’entusiasmo post-bellico e del boom economico la produzione si allarga fino a raggiungere i 4 milioni di bottiglie già negli anni ‘50. Il 1959 segna un cambiamento epocale nella metodologia di produzione del Lambrusco. Proprio in quell’anno infatti la Cantina Chiarli, prima in Emilia, installa alcune autoclavi di fermentazione ed inizia a produrre Lambrusco utilizzando il Metodo Charmat. Fino ad allora l’unico metodo utilizzato era stato quello Ancestrale della rifermentazione in bottiglia. Ora con il metodo Charmat si possono ottenere vini più profumati, fruttati, armonici e soprattutto, grazie alla gestione di una fermentazione controllata, tipologie e stili maggiormente adatti al gusto alle nuove generazioni di consumatori e dei vari mercati.
Il vino frizzante e spumante non è più riservato alle occasioni speciali ma diventa comune sulle tavole degli italiani e i vini Chiarli acquistano una posizione importante nel mercato grazie al buon rapporto qualità prezzo, a una organizzazione commerciale all’avanguardia e ad una logistica accurata e puntuale.